Toelettatura: le origini della professione del toelettatore
La toelettatura e le sue origini: da Ulisse ai giorni nostri
Il legame tra uomo e cane ha origini antichissime e non svincolate da un certo grado di opportunismo e convenienza: in passato più di oggi, infatti, i cani erano utilizzati prevalentemente per la caccia e la pastorizia oltre che per la difesa della proprietà privata. Tuttavia, già nei testi greci cominciò a farsi riferimento alle doti “umane” del cane, visto come un fedele e devoto amico.
In tal caso, dunque, non può non citarsi il passo dell’Odissea nel quale Omero fa riferimento ad Argo, l’amatissimo cane di Odisseo (Ulisse per i latini) il prode e intelligentissimo guerriero e re di Itaca. Quest’ultimo, si narra, era appena approdato nella sua isola natia dopo 20 anni di avventure nel mediterraneo e trova la propria casa infestata dai Proci, che insediavano il suo trono e la moglie fedele Penelope. Odisseo, dunque. decide di camuffarsi da mendicante anziano, puzzolente e vestito di stracci per non essere riconoscibile.
Tuttavia, sebbene il travestimento avesse successo con gli uomini, non poteva funzionare con il suo amico più fedele, il cane Argo che da 20 anni lo attendeva speranzoso. Così, dopo aver fatto festa al suo padrone e aver dimostrato la ritrovata vitalità, si abbandona al tanto atteso riposo e il poeta Omero ricorda questa commovente scena con questi versi: “ed Argo, il fido can, poscia che visto ebbe, dopo dieci anni e dieci, Ulisse, gli occhi nel sonno della morte chiuse”.
La perfezione delle forme: la toelettatura e la ricerca del bello nel rinascimento
Anche nel rinascimento il cane assume un’importanza non indifferente, dal momento che i grandi maestri e artisti di quest’epoca erano soliti ritrarre i cani con la stessa cura e precisione con la quale raffiguravano i propri soggetti “umani”, equiparandoli, dunque, per importanza e valore artistico.
I canoni di bellezza occidentali, ereditati dalla cultura greca del periodo classico, si riferivano all’armonia della natura e alle forme che ciascuna specie deve possedere per potersi definire “perfetta”. Pertanto, anche in ambito cinofilo, il canone di perfezione era inclusivo di tutto ciò che rientrasse negli standard di ciascuna razza.
Tuttavia, col passare del tempo, questo concetto mutò tenendo in considerazione anche l’aspetto funzionale: “bello” non poteva essere considerato unicamente ciò che era standard in natura, poiché doveva necessariamente valorizzarsi, appunto, la funzione che il cane e le sue “forme” assumevano in relazione alle esigenze dell’uomo.
La selezione delle razze canine, infatti, era sempre più spesso legata alla selezione genetica operata dagli allevatori, i quali avevano l’obiettivo (diverso da quello naturale della semplice sopravvivenza ) di raggiungere e conservare i caratteri “tipici” di ogni razza. Per questo motivo, ad esempio, solo pochissime razze tramandavano i caratteri originali della propria specie e non a caso erano proprio quelle razze il cui habitat era situato in ambienti poco antropizzati. Così, il manto del cane è stato spesso oggetto di “mutazioni” e ha assunto lunghezze e texture diverse da quelle dei canidi primitivi.
Dunque, da cosa nasce l’esigenza di toelettare? La nascita del toelettatore
In base alle considerazioni appena esposte, sorge spontanea la risposta alla domanda “perché toelettare“?
Tale attività è legata sicuramente alla cura e all’igiene del manto del cane. Ma se la funzione del toelettatore fosse solo questa, sarebbe veramente riduttiva, in quanto chiunque può lavare il proprio cane e spazzolarlo.
Dunque, la funzione del toelettatore è indubbiamente più “alta”: quest’ultima è legata, infatti, alla cura del BELLO; è strettamente connessa con la ricerca della perfezione, guidata nel corso dei secoli da quei canoni di bellezza tramandati dai cultura classica greca fino ai giorni nostri. Ciò perché la ricerca della bellezza e della perfezione non è prerogativa solo dell’uomo ma anche di ciò che lo circonda e in questo “viaggio” non è e non può essere escluso il Cane, il quale non è più strumento per le proprie esigenze personali (caccia, compagnia, guardia…) ma è ormai un vero e proprio compagno, un familiare, un parente e un amico di cui prendersi cura sotto tutti gli aspetti.
In fine dei conti, parafrasando le parole dell’etologo Giorgio Celli, non vi è poi tanta differenza tra un toelettatore e un architetto: come un cane di alta genealogia dà la percezione di una manifestazione di bellezza così la cupola di Brunelleschi; seppure una sia un’opera di “carne” e l’altra di “pietra”, sono entrambe opere di bellezza create dall’uomo con i propri specifici strumenti.
La figura del toelettatore moderno: tra lavaggio cani e artista eccezionale
Il compito del toelettatore, dunque, non può essere relegato solo a quello di un “lavacani”, ma va inteso in un’ottica più ampia e profonda che vede questa professione molto più di un “barbiere per cani”. D’altro canto, il toelettatore professionista moderno non è neanche solamente un’artista ma oggi è (o dovrebbe essere) altro ancora.
In altre parole, il toelettatore e la toelettatrice ricoprono un ruolo dalle molteplici facce che non possono essere slegate tra loro:
- non è solo un appassionato di cani che vi si dedica a tempo pieno ma è anche un buon commerciale che sa intrattenere i rapporti con i clienti;
- è un terapista in grado di capire al volo le esigenze del cane che entra per la prima volta in un salone e riesce a metterlo a proprio agio con un solo sguardo;
- è un’artista come “Edward mani di forbice” in grado di usare i propri attrezzi da toelettatura per creare vere e proprie opere d’arte;
- è un esperto di razze e di mantelli perché deve conoscere necessariamente le caratteristiche dei singoli manti e in particolar modo quelle delle razze per le quali si specializza;
- è un professionista, perché sebbene non vi sia ancora una normativa generale a livello nazionale, deve conoscere gli strumenti del mestiere e il loro specifico utilizzo;
- è un imprenditore che deve avere le idee chiare sul progetto di business e deve avere l’ambizione di creare e generare ricchezza attraverso il proprio lavoro e le proprie competenze;
- è una persona meticolosa, attenta all’igiene ma in grado di lavorare con cani sporchi, capace di rimettere a nuovo anche le situazioni più drammatiche; umile ma ambiziosa.